PRELEVATI 2.580 EURO AD UNA CONSUMATRICE CHE SI RIVOLGE ALLA LEGA CONSUMATORI: BANCO POSTA DEVE RISARCIRE !

PRELEVATI 2.580 EURO AD UNA CONSUMATRICE CHE SI RIVOLGE ALLA LEGA CONSUMATORI: BANCO POSTA DEVE RISARCIRE !

Si è rivolta alla Lega Consumatori Puglia una signora titolare di una carta bancomat emessa da Banco Posta.

L’utente aveva disconosciuto n. 8 prelievi – per un ammontare complessivo di Euro 2.580,00 – eseguiti da ignoti – nell’arco temporale compreso tra l’11 ottobre 2018 ed il successivo 4 novembre sostenendo di avere conservato la carta separata dal PIN e di essere rimasta vittima di un episodio di clonazione.

Banco Posta ha eccepito che le operazioni contestate fossero state eseguite tramite la corretta digitazione del codice segreto, nonché presso sportelli ATM situati vicini all’abitazione della ricorrente, ipotizzando, quindi, una negligente custodia della carta da parte di quest’ultima.

L’ ABF ha, invece, deciso in favore della nostra associata.

La questione del disconoscimento delle operazioni da parte del cliente è regolata dal D.lg. n.11/2010: in base alla normativa, infatti, in primo luogo la banca deve provare che l’operazione è stata autenticata, correttamente registrata e contabilizzata e che il cliente non ha subito le conseguenze del malfunzionamento delle procedure necessarie per la sua esecuzione o di altri inconvenienti; quindi, assolto con successo questo primo onere, necessario ma di per sé ancora insufficiente a dimostrare che l’operazione sia stata effettivamente autorizzata dal titolare, il prestatore di servizi deve ulteriormente dimostrare – ai fini dell’esonero dalla responsabilità – che l’uso indebito del dispositivo è da ricondursi al comportamento fraudolento, doloso o gravemente colposo dell’utilizzatore rispetto agli obblighi di condotta imposti a quest’ultimo dall’anzidetto decreto.

Il cliente/utilizzatore della carta bancomat, infatti, ha il dovere di custodire correttamente il PIN e di non consegnare ad altri la carta stessa.

Banco Posta non è stata in grado di produrre l’evidenza della corretta autenticazione delle operazioni contestate.

Il ricorso pertanto è stato accolto e l’ ABF ha disposto che l’intermediario corrisponda alla parte ricorrente la somma di € 2.580,00 oltre interessi dal reclamo al saldo.

La stessa procedura potrà essere adottata anche nei confronti di Istituti di Credito.

La nostra sede è a disposizione per ulteriori informazioni in merito ai seguenti recapiti:

Tel : 3497297128 Mail : sergio1977s@libero.it

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