Sanzioni accessorie

Sanzioni accessorie

Vediamo nei dettagli, passando in rassegna le sanzioni accessorie più importanti.

a. Il ritiro della patente consiste nell’immediata sottrazione della licenza di guida al suo titolare che viene identificato sul momento come autore di un’infrazione e scatta in due ipotesi:

1. se si commette una violazione che è punita anche con la sospensione della patente, per cui il documento viene tolto all’automobilista in attesa che il prefetto decida quanto tempo dovrà durare la sospensione (il periodo di ritiro conta anche ai fini di quest’ultima, quindi, per esempio, se il prefetto 15 giorni dopo il ritiro stabilisce che la patente debba rimanere sospesa per 45 giorni, a quel punto all’automobilista resteranno da scontare 30 giorni)

2. se si commette una violazione che non prevede la sospensione della patente, ma presuppone che l’automobilista provveda a un adempimento che nel Codice della strada si considera fondamentale per guidare in sicurezza, per cui il documento gli viene sottratto finché egli non dimostri di essersi messo in regola (l’esempio più tipico riguarda la guida con patente scaduta: per questa infrazione il documento viene ritirato e restituito solo quando l’automobilista esibisce il certificato medico che attesta l’esito positivo della visita di rinnovo).

Quando la patente viene ritirata, il conducente può proseguire il suo viaggio: gli agenti gli chiedono di indicare un qualsiasi luogo dove intende dirigersi e lo riportano sul verbale. Quest’ultimo funge quindi da autorizzazione per raggiungere quella località nel più breve tempo possibile (rispettando il Codice della strada, ovviamente) e attraverso la strada più diretta. Una volta arrivati a destinazione, non si potrà più guidare fino a quando la patente non sarà stata restituita. La località da indicare sul verbale dovrà tenere conto di questo: non scegliete quella che dovevate inizialmente raggiungere se poi non c’è nessuno in grado di riportare la vettura a casa vostra.

C’è comunque un caso in cui non ci si può mai rimettere al volante dopo l’infrazione: quando è stato accertato che il conducente non è in condizioni per farlo, per esempio se è stato colto in stato di ebbrezza. In una situazione del genere, se in auto c’è un passeggero che ha la patente ed è in grado di guidare, ci si affida a lui. Viceversa, gli agenti chiameranno un carro attrezzi per portare la vettura all’indirizzo indicato dal trasgressore, che pagherà tutte le spese del caso

La patente ritirata viene inviata alla Prefettura della provincia in cui la violazione è stata commessa e li deve essere ripresa dall’automobilista. Non c’è quindi alcuna possibilità di farsela mandare in un luogo più vicino a casa.

b. La sospensione della patente consiste anch’essa nella sottrazione della licenza di guida al trasgressore (a prescindere dal fatto che essa sia stata ritirata immediatamente al momento dell’infrazione o successivamente).

Sono punite anche con la sospensione della patente (oltre che con sanzioni pecuniarie e talvolta anche penali) molte infrazioni gravi, come per esempio l’eccesso di velocità per più di 40 km/h oppure il limite, la guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti, la circolazione sulla corsia di emergenza, l’inversione di marcia in autostrada eccetera. La durata della sospensione è prevista dal Codice della strada infrazione per infrazione. La legge indica il periodo minimo e quello massimo entro i quali la patente deve restare sospesa e spetta al prefetto competente sul luogo in cui è stata commessa la violazione decidere concretamente la sanzione da infliggere: essa sarà più vicina al minimo se l’infrazione, pur grave, non è clamorosa (per esempio, se l’eccesso di velocità supera di poco i 40 km/h) oppure se è la prima volta che l’automobilista subisce la sospensione della patente. La licenza di guida sarà invece sospesa più a lungo se la violazione è gravissima o è commessa da un recidivo. Molte prefetture hanno elaborato una tabella ufficiosa con i periodi di sospensione da applicare secondo i casi.

Quando si commette un’infrazione punita con la sospensione della patente e la licenza di guida è in quel momento in possesso del guidatore, si applica il ritiro del documento con tutte le sue regole

c. La «segnalazione sulla patente» consiste nel prendere nota di un’infrazione di una certa pericolosità, in modo da sospendere la patente se l’automobilista ripete la stessa infrazione nel giro di due anni. La «segnalazione>, è solo virtuale non appare sulla patente, ma viene trasmessa dagli agenti alla Prefettura competente sul luogo della violazione, che a sua volta deve trasmetterla all’Archivio nazionale conducenti del Dtt (Dipartimento dei trasporti terrestri, la ex Motorizzazione): questo meccanismo è farraginoso e talvolta s’inceppa, per cui non è detto che la sospensione venga poi effettivamente applicata. Quali sono le infrazioni oggetto di segnalazione? Solo quelle stabilite dal Codice. Ecco gli esempi più frequenti: omessa prudenza alle intersezioni, velocità pericolosa o sorpasso vietato in curva, intersezione, dosso, forte discesa, eccetera.

d. La patente a punti sarà in vigore non prima dell’estate del 2003 e consisterà nell’attribuire a ciascuna patente 20 punti che saranno poi man mano sottratti a ogni infrazione commessa dal titolare. Esauriti i punti, occorrerà rifare l’esame. L’esaurimento dei punti si potrà evitare frequentando un corso di aggiornamento (che ne farà riguadagnare sei). Chi non commetterà infrazioni per tre anni tornerà a 20 punti. Non tutte le infrazioni comportano la sottrazione di punti.

e. Il ritiro della carta di circolazione, come quello della patente, è previsto dal Codice della strada sia come misura autonoma da applicare quando si vuole impedire che un veicolo a rischio continui a circolare (per esempio, quando ha la revisione scaduta) sia come anticipo della sospensione del documento (vedere il paragrafo successivo). Nel primo caso, la carta di circolazione viene restituita solo quando il veicolo è stato messo in regola (nell’esempio che abbiamo fatto, quando è stato sottoposto a revisione, con esito positivo); nel secondo l’automobilista potrà riprendersi il documento quando sarà trascorso il periodo di sospensione deciso dall’ufficio provinciale del Dtt (Dipartimento dei trasporti terrestri, la ex Motorizzazione) competente sul luogo in cui è stata commessa la violazione. È in quest’ufficio che occorre poi recarsi per ottenere la restituzione del documento.

Quando l’infrazione viene contestata immediatamente al trasgressore, la carta di circolazione viene ritirata subito e il veicolo può essere condotto solo fino al luogo indicato dal conducente, nel minor tempo possibile e per la strada più diretta. Raggiunta la destinazione scelta dall’automobilista (che dovrà essere indicata sul verbale), il veicolo non potrà essere più spostato su strade aperte al traffico se non col carro attrezzi o quando si sarà ottenuta la restituzione del documento ritirato.

f. La sospensione della carta dl circolazione, come quella della patente, è normalmente preceduta dal ritiro del documento (vedere il paragrafo precedente), ma si può applicare anche quando il libretto resta in mano al trasgressore. Il periodo di sospensione viene deciso dall’ufficio provinciale del Dtt competente sul luogo della commessa violazione, che deve rispettare i tempi stabiliti dal Codice. Per esempio, quando si adibisce il veicolo a un uso diverso rispetto a quello riportato sulla carta di circolazione, quest’ultima viene sospesa da uno a sei mesi.

Questo è il caso che interessa di più agli automobilisti che sono imprenditori o lavoratori autonomi, perché si verifica per chi fa salire su un’autovettura immatricolata come autocarro persone estranee all’uso o al trasporto degli oggetti che si trovano a bordo.

9. Il fermo amministrativo del veicolo consiste nel togliere il mezzo al proprietario per un periodo determinato dal Codice della strada e tenerlo in un deposito autorizzato a spese del trasgressore o del proprietario stesso. Questa sanzione si applica a molte violazioni gravi e anche a un caso molto meno serio: la guida con patente scaduta (due mesi di fermo). Molti giudici di pace hanno ritenuto incostituzionale questa norma, ma la Consulta ha respinto le loro obiezioni. Occorrerà quindi aspettare la riforma del Codice della strada per veder cambiare le cose. Nel frattempo, può evitare il fermo solo il proprietario che dimostra che il veicolo è stato usato contro la sua volontà dal conducente con patente scaduta.

h. La rimozione o il blocco (con i ceppi) del veicolo si applicano quando il veicolo sosta intralciando il traffico. Il veicolo può essere restituito o sbloccato solo quando si pagano le spese di rimozione o di blocco (se si intende fare ricorso, si dovrà pagare lo stesso, ricordandosi però di non pagare anche la multa, altrimenti si perde il diritto al ricorso). Se il trasgressore arriva mentre le operazioni di rimozione o blocco sono in corso, può farle interrompere e riavere subito l’auto, ma deve pagare lo stesso le spese, che sono fissate da decreti ministeriali.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *